26/02/12

zonekiller's satori

ZONEKILLER'S SATORI!

La teoria di Erich Neumann
È sicuramente una colonna portante nella psicologia analitica;
Jung stesso lo considerava tale come ben scrisse nella sua
prefazione al libro di Neumann “Storia delle origini
della coscienza”: 
“comincia proprio là dove anch’io,
 se mi fosse concessa una seconda vita,
comincerei a radunare i ‘disiecta membrà della
mia professione, a controllare e a coordinare in un tutto
organico tutti quegli inizi senza continuazione”
.

L’intera opera di Neumann risente delle influenze umanistiche
 e del grande interesse che sempre ebbe per l’arte e
per la psicologia femminile. Neumann credeva che
la creatività fosse una delle strade privilegiate per l’uomo
laddove questo, attraverso la propria espressione creativa,
può recuperare il proprio femminile interiore, la propria “Anima”.
Neumann vede il femminile con due caratteri:
quello elementare che tende (come nella fase ancestrale del
Matriarcato) a trattenere tutto ciò che genera e quindi diventa
conservatrice e bloccante;
quello trasformativo che invece ostacola la conservazione
e porta al cambiamento, all’evoluzione, alla creazione.
L’uomo deve insomma agire la propria creatività interiore,
in un processo che può trasformare la personalità
e portarla ad un funzionamento più sano.
Neumann studiò così le grandi mitologie,
le fasi storiche dell’umanità e le mise in parallelo
 allo sviluppo del singolo dalla nascita alla fine della
fase evolutiva. Egli riteneva infatti che le
leggi fondamentali della storia dell’umanità siano
riassunte nello sviluppo dell’individuo.
Pone quindi in evidenza in tutta la sua letteratura
la relazione tra la filogenesi e l’ontogenesi:
analizza i grandi archetipi mettendo in rapporto
natura e cultura. Ogni essere umano risulta essere
 il portatore di una eredità estremamente complessa
che sedimenta nella psiche e che richiede
l’integrazione del passato collettivo nell’
evoluzione individuale.
Neumann fu il grande assertore del fatto che i
valori collettivi e filogenetici hanno una
importanza straordinaria sullo sviluppo dell’individualità
 e quindi diede grande rilevanza ai fattori traspersonali
 dello sviluppo psichico. Per quanto importanti siano
i problemi e i traumi psichici avuti nell’infanzia,
occorrerà sempre tener conto degli elementi che
comunque trascendono la psiche personale e che
hanno le loro radici nell’inconscio collettivo.
La sua teoria si fonda tutta sull’assunto che lo
sviluppo dell’umanità e quello dell’individuo procedano
in maniera analoga verso fasi di differenziazione
sempre maggiore dalla matrice originaria (matrice inconscia)
da cui proveniamo, per giungere ad una struttura
più stabile della coscienza senza mai perdere contatto
con le origini. L’archetipo è la struttura portante
dell’inconscio collettivo e diventa visibile attraverso
le sue manifestazioni nella psiche individuale.
L’archetipo per Neumann è una immagine interiore
che agisce in modo energetico sulla psiche umana.
Egli paragona gli archetipi agli organi fisici e li
vede come entità energetiche che sottostanno e
presiedono alla maturazione della personalità
 esattamente come le strutture biologiche e ormonali
sottostanno alla struttura fisica.
In tal modo, l’evoluzione della coscienza individuale
 avviene per tappe di differenziazione dall’inconscio
fino a giungere alla formazione della coscienza.
Gli stadi di sviluppo della coscienza
Il primo stadio per Neumann è quello in cui l’Io è contenuto
 nell’inconscio ed è quindi totalmente indifferenziato: 
lo chiama lo stadio uroborico
L’individuo è totalmente contenuto e inconscio ed è 
nella stessa condizione in cui le cosmogonie paragonano 
l’universo prima della creazione (che rappresenta la 
separazione tra il cielo e la terra), 
ovvero della separazione tra il maschile e il femminile
 – conscio ed inconscio. 
Il simbolismo è quello del cerchio, simbolo dell’uovo cosmico
 in cui tutto è contenuto ma nulla può nascere se non subentra
 la luce o la coscienza. È lo stato paradisiaco di fusione. 
La condizione uroborica in questo senso, è la dimensione
 naturale inconscia, che è anche l’aspetto del materno. 
È la fase simbiotica – fase pre-egoica – in cui il bambino 
psicologicamente è ancora contenuto nell’inconscio materno.
Da questo emerge pian piano un IO embrionale, piccolo, 
debole e fragile, dipendente dalla Grande Madre che 
contiene un aspetto costruttivo ed accogliente, 
ed uno distruttivo: 
in termini psicologici significa che appare la polarizzazione 
con una forte ambivalenza tra la 
tendenza alla differenziazione, 
che è una spinta progressiva verso l’esterno, 
ed una altrettanto forte spinta regressiva a restare 
in una situazione di contenimento psichico. 
A livello filogenetico questa fase viene considerata 
quella in cui, dalla primordiale incoscienza nell’uomo, 
emerge una fragile coscienza che però è ancora labile e 
piena di paure di disintegrazione. 
La fase di sviluppo individuale segnato dall’archetipo 
della Grande Madre è stato uno degli elementi centrali 
della psicologia del profondo che ha attribuito 
alla relazione primaria con la madre un potere 
altamente costruttivo e distruttivo per la costruzione 
della personalità e del Sé. Neumann in particolare 
evidenzia il grande potere negativo di una 
relazione distruttiva con la madre. 
Egli dice: “La Grande Madre non è soltanto la Dea 
che decide della vita o della morte, o che determina 
uno sviluppo positivo o negativo; il suo atteggiamento 
è al tempo stesso un giudizio, una 
sentenza di alta corte. 
Nessuno sviluppo o razionalizzazione successiva può 
cancellare questa convinzione di una colpa primaria,
 poiché il disturbo del rapporto primario ha effettivamente 
leso l’individuo e lo ha portato ad uno sviluppo sbagliato
 che fornisce continuamente, a posteriori, ragioni sufficienti
 a giustificare il senso di colpa”.
Affinché l’Io possa sostenere il confronto con la Grande Madre
 archetipica deve formarsi una coscienza di Sé forte, 
in modo da poter scindere la situazione originaria 
di indifferenziazione in coppie di opposti. 
Qui avviene dunque un altro stadio: quello della separazione
 dei genitori del Mondo, 
processo attraverso cui vi è la scissione tra la parte conscia 
e quella inconscia. Qui viene superata la forte ambivalenza 
della fase precedente poiché quello che è buono viene separato
 da quello che è cattivo e l’IO si identifica con un solo lato di
 questa opposizione, mentre le altre polarità di opposti
 cadono automaticamente nell’inconscio, o nell’Ombra. 
L’Io qui inizia però a soffrire, perché vive anche il senso di 
colpa e il senso di divisione e di separazione.
Questa è la fase del Mito dell’Eroe in cui avviene una 
sostanziale trasformazione a livello psichico: 
l’Io diventa eroico e si assume la responsabilità 
di fare fronte allo strapotere dell’inconscio ed affermare 
la propria forza e la propria esistenza contro quelle 
forze regressive che tendono a sopraffarlo. 
Questa fase è importantissima nella costruzione della
 personalità di ogni singolo individuo. 
È la lotta con il Drago – simbolica uccisione della madre. 
Una prova che l’eroe deve superare contro le istanze 
regressive emotive ed istintive che tentano di impedire 
l’accesso al “tesoro”.
Nella teoria d Neumann esistono tre tipi di eroi: quello 
estroverso che tende all’azione che cambia il mondo; 
quello introverso che è un portatore di cultura. 
Entrambi questi eroi agiscono creativamente per la 
conquista del nuovo che giungerà quando l’eroe 
avrà recuperato la propria parte femminile (principessa) 
finalmente liberata. 
Il terzo tipo di eroe non ha come fine di cambiare
 il mondo, ma è proiettato al cambiamento di sé stesso. 
Neumann sostiene che anche in questo modo l’eroe 
compie un gesto importante per l’umanità.
Lo stadio successivo è quello dell’uccisione del padre 
e questo permette all’eroe di rappresentare la sua 
nuova coscienza: sostituisce cioè il vecchio ordine, 
la vecchia legge con la nuova legge
Questo stadio rappresenta, soprattutto nel mondo patriarcale,
 l’unica possibilità per l’emergere dei nuovi valori. 
Senza questa fase l’eroe non può prendere contatto con
 le proprie forze creative e con la propria duplice natura 
(materiale e spirituale). 
È chiaro che questo duplice confronto, prima con la madre e 
poi con il padre, è archetipico e rappresenta l’incontro 
con forze transpersonali, ed è proprio questo che 
porta l’IO alla nascita della responsabilità e delle sue istanze.
L’Eroe è per Neumann una figura esemplare poiché nel 
suo comportamento, nelle sue lotte e traversie egli 
interpreta ciò che ogni singolo individuo dovrà vivere.
Lo sviluppo psicologico del femminile
Neumann si interessò moltissimo della differenza
tra struttura psicologica maschile e femminile.
Credo che ciò sia dovuto al fatto che lui aveva una
mente molto aperta al nuovo, al diverso e, parlando
in termini astrologici, una Luna in Leone che sicuramente
poteva essere la metà del cielo più apprezzata nella sua infanzia.

Neumann fu molto sensibile a tutti i processi mitici e creativi
della psiche e sicuramente la sua Luna in Leone
suggeriva questo interesse.
Nella sua concezione la creatività è una prerogativa
del “femminile”
e qui lui intende parlare di energie
 e non di individui; del resto è difficile non essere
d’accordo con lui visto che è il femminile che procrea
 e che è naturalmente fecondo.

Gli artisti, del resto, hanno spesso una dimensione “femminile”
 molto forte, hanno un rapporto direi quasi privilegiato
 con la loro “Anima”, ed è da questa miscela magica
di connessione tra maschile e femminile che scaturisce
con naturalezza la creatività.

Egli ha quindi messo a punto la sua teoria nella diversità dello
sviluppo a livello evolutivo fra il bambino e la bambina. 
Il primo stadio – uroborico – che precede la nascita della
coscienza, rimane lo stesso per entrambi; tuttavia la bambina
 sperimenta per ovvie ragioni un senso di identificazione piena
 e totale con la madre: è un “tu” simile e familiare,
con il quale la bambina può identificarsi senza snaturarsi
 mentre nel maschio è estraneo, diverso e non consente
 quel senso di somiglianza primaria, ed è proprio questo
che lo porterà in seguito a fondare i suoi rapporti
sul confronto
 anziché sulla identificazione.
Questo spiega anche il perché le donne hanno un rapporto
migliore con l’interiorità e con il principio di eros,
che è il principio relazionale, mentre l’uomo,
soprattutto quello occidentale, è culturalmente spinto
 verso la visione esterna ed obiettiva delle cose essendo
più in rapporto con il principio di logos.

Il secondo stadio dello sviluppo del femminile è quello detto
dell’
autoconservazione, nel senso che la bambina rimane
molto facilmente all’interno del gruppo di donne,
mentre il maschio è spinto ad allontanarsi e ad uscire dalla
simbiosi per poter sviluppare il proprio IO maschile,
andando ad abbracciare il modello opposto a quello
con cui ha trascorso la fase intrauterina e quella
immediatamente successiva alla nascita.
Se questa fase non riesce il maschio rimane “castrato”.
La fase successiva viene definita da Neumann 
irruzione dell’uroboro patriarcale; è la fase che 
consente alla donna di accedere – psicologicamente
 parlando – a qualcosa di assolutamente nuovo che 
viene vissuto quasi come un potere soggiogante e luminoso. 
Questa fase coincide spesso con l’incontro con 
il maschile interno, ma può anche essere letto come 
l’incontro con il proprio potenziale creativo ed aggressivo.
 È la fase in cui le donne si sentono “piccole” di fronte 
al maschile e il cui riscatto avviene se si abbandonano
 all’esperienza del maschile che apre la strada al diverso da sé. 
Sia per la donna che per l’uomo la coscienza può aprirsi
 solo se c’è il contatto con il diverso, e per la donna 
questa fase comporta l’abbandono del rapporto originario 
con la madre: 
la donna però non deve rimanere prigioniera di questo 
stadio altrimenti può essere altrettanto pericoloso, 
poiché vi è solo una possessione dell’Animus che comporta
 per lei il restare all’interno di un ruolo collettivo 
di figura ispiratrice, adepta o vestale, mai personale.
Nella fase successiva, quella dell’
incontro, la donna si assume

 il compito di confutare i valori maschili, il che equivale
 all’uscire da una sorta di inerzia psichica che comporterebbe 
l’assoggettamento a valori estranei al femminile. 
Anche per la donna il “tradimento” è portatore di sviluppo
 e coincide con il ritiro delle proiezioni e
 l’accettazione interiore dell’altra metà del cielo 
che consente quel matrimonio sacro interno che è 
l’unica vera completezza.
Neumann ha spiegato i passaggi dello sviluppo del 
femminile nella meravigliosa intepretazione del mito 
di Amore e Psiche in cui analizza tutti i passaggi della 
psiche femminile dalla totale indifferenziazione al 
rapporto vero con il maschile per giungere al matrimonio sacro
 in cui c’è la realizzazione dell’incontro di due individualità 
separate e distinte. In questo mito Venere rappresenta la 
Dea dell’Amore con il suo grande potere sedativo che
 attrae e tende a portare a sé, ma Psiche è la Dea dell’incontro
 e del rapporto che attraverso l’amore si sottrae 
al ciclo naturale delle cose per raggiungere il 
matrimonio spirituale tra un IO e un TU all’interno
 di un processo alchemico di trasformazione.
 (da qui grazie)
Osiride e il serpente
Indagando sul culto di Osiride ci ritroviamo ad inseguire 
vicende che legano i quattro angoli del mondo in un 
comune denominatore. Il culto di Osiride inizia circa quattromila
 anni fa e vede i suoi albori ad Abido nel 2300 a.C. Questo
 Dio raggiunge una popolarità tale da far dimenticare il predecessore. 
Il nome deriverebbe da quello del Dio ariano Asari, noto come Asar; 
un Asa, un abitante del paese degli Asar, l'antica Asia; vocabolo 
derivante dal fenicio Asir e dallo scandinavo Aser.
Asar, detto dai Greci Osiride, è l'eroe di un dramma che si svolge 
in una grande isola circondata da canneti, nel cuore del 
"grande Mare Verde", una storia narrata da Marthe De Chambrun
 nel suo "Empervier Divine".
Asar, come Osiride, verrà crocifisso e smembrato da suo fratello 

Set o Tifone. Zeus, Giove per i romani, combatté con Tifone (Typhon)
 un serpente, 
sul monte Casio (Sinai). Per gli Ittiti, Hurriti e Sumeri si tratta di Teshub, 
dio del tuono, che lottò contro Yanka, il serpente. 
Secondo i fenici il dio era Baal; dio solare del quale diremo più avanti.
Per gli Amurriti fu Adad, dio delle tempeste, a lottare contro Yam e Mot. 

Fu sconfitto e sua sorella Anat, innamorata di lui, lo risuscitò dopo 
aver ucciso Mot. Questo ci riporta a Osiride, ricondotto in vita da Iside.
Per l'Egitto Osiride è il "Maat", il "Signore di giustizia", il "Signore Santo", 

di cui ci parlano i papiri di Ani, il Libro dei Morti di Hunefer (British Museum). 
Questi scritti raccontano del serpente umano Sata, dei Figli delle tenebre,
 della passione del Dio dopo una cena, durante la quale, guarda caso, 
viene distribuito il pane e le carni consacrate nel suo nome di 
"Signore del Cibo Divino" ("Piramide di Teta", pag. 214, edizione Maspero).
Osiride, in greco Busiris, proviene da Dedu. A Menfi spodestò Sokaris e 

ad Abidos divenne il signore del regno dei morti. 
Raffigurato come una colonna spezzata nel punto del capitello.
Dio dell'ordine naturale, accompagnato da Anubis e dalla coppia Up-Nat, 

unificò la IX provincia che prese il nome di "Casa di Osiride", oggi nota come Abusir.
Il papiro di Hunefer, cap XVII; la piramide di Unas e gli scritti di 
Maspero ci portano a conoscenza che i Figli delle tenebre vogliono 
disfarsi di Osiride. Egli è consapevole che è arrivata la sua ora, 
ha vissuto tutta la sua vita ed ha paura di avviarsi verso le tenebre.
Nel papiro di NU (Nu era considerato l'oceano cosmico) si legge: 

"Io sono il vostro Signore. Venite a prendere posto tra le mie file. 
Io sono il figlio del vostro Signore e voi mi appartenete per mezzo 
del padre divino che vi ha creato. Io sono il Signore della Vita." 
Impressionante collegamento con Gesù che ripeterà 
le stesse parole
 2300 anni dopo. 
Come Gesù anche Osiride viene crocifisso su di un patibolo formato 
da un tronco di sicomoro, su cui è posta orizzontalmente un asse: il "Tau".
Le mani e i piedi vengono legati al tronco.
"Omaggio a te sicomoro gran patibolo, compagno del Dio.

 Il tuo petto tocca la spalla di Osiride" (Piramide di Pepi II).
"Io sono venuto e ho tolto questa cosa oltraggiosa che era su Osiride.

 Ho posto la corona Atef al posto della corona Ureret. 
Ho alleviato il dolore, ho sostenuto il supporto dei suoi piedi" (Papiro di Ani cap.CLXVII).
Lo stesso patibolo, la croce, accomuna Gesù e Osiride

 allo stesso destino di Krishna, un dio orientale, la cui vita è 
il tema dominante della Bhaagavad Gita.
"Krishna è venuto sulla terra (Gesù disse: io non sono di questa terra)

 per cancellare i peccati del Kali-Yuga (età del ferro), 
per prendere su di se i peccati che opprimono l'umanità. 
Compiuta la sua missione egli è tornato in cielo
 indicando la via a coloro che gli sono fedeli". 
Tanto è scritto nel Bhaagavad Purana 11, XXXI, 5, 6, XXXVIII, 10.
(da qui grazie)
THE MOTHER SNAKE
In the beginning the land was flat, and the great Mother Snake 
lay in a deep sleep in the very centre of the Earth. 
For a long time she slept, and then there came a time when
 she awoke and crawled up through the very earth itself. 
Breaking through the surface in a shower of ochre dust. 
As she journeyed across this flat empty land, so powerful 
was her magic, that she caused it to rain heavily, 
and her body track's were filled with water, 
thus creating long winding rivers, great lakes, billabongs, 
and water holes. Everywhere she traveled, nurturing 
milk from her full breasts soaked in to the earth making 
the land fertile, and lush and green rain forests grew with 
hanging vines, trees of many shapes, colours and patterns.
By digging her nose into the ground, she created mountain 
ranges, valleys, and some parts of the land she left flat, 
which we now call deserts. Then returning back into the
 Earth she awakened the animals, reptiles and all other 
land dwellers. Animals that carried their young in a pouch, 
some that lived in the trees and others that burrowed under 
the ground, desert animals and forest animals, reptiles of
 all sizes, colours and patterns. She took them all to live 
on the surface of the earth. She then awakened the bird tribes,
 and placed them in the air so that the sky was filled with birds 
of different shapes and sizes, parrots that were all the colors
 of the rainbow, flightless birds that walked on the land, 
long legged birds that danced on the plains and others that flew
 high in the air and nested in the mountains and trees.
Next she awoke the water creatures, and placed them in the rivers, 
lakes and vast deep oceans. Fish that darted and swam in the
 shallow streams, frogs that sang in the shadows of the night, 
eels and turtles and strange creatures that lived in the depths 
of the oceans. Then finally She awoke and brought from the 
womb on the Earth itself, man and woman. 
And they learned from the mother Snake how to live in peace
 and harmony with all these creatures who were their spiritual
 cousins. The Mother Snake taught them their tribal way to 
share with one another, to take only what they need and to 
honour and to respect the earth itself. To respect the spirit 
of all the things, the trees, the rocks, the creatures, because 
all have a spiritual dreaming. Man and woman learnt that they
 were brother and sister and they should support, love and learn 
from each other and that all things have been placed in balance
 with Mother Earth and that this knowledge must be passed on
 to their children, and to their children yet to come. 
And man and woman were now the caretakers of this land. 
And the Great Snake then entered a large water hole where 
she guards the fish and other water creatures, so that when
 the aboriginal people fish, they know to take only as much 
as they can eat. Because if someone should take more than
 they need through greed, or kills for pleasure, they know that
 one dark night, the Great Mother Snake will come out of her
 hiding place in the water, find and punish the one who broke 
this tribal law.
This story comes from the indigenous people of this great land, 

who have been here since the beginning of time, and if we listen
 to the messages it contains we would not only have harmony 
amongst people of all cultures, but most importantly we would 
provide a future for our children, and their children yet to come.
It is known that ¾ of all the worlds natural waterways are polluted, 
also large forest areas are being cut down at an alarming rate. 
Our children are being fed chemically focused food. 
The fruit we eat is full of large amounts of insecticides. 
Meat is contaminated with doses of hormones. 
Even the sun is becoming our enemy because of the 
greed of large companies, 
while the leaders of this country (Australia) continue to
 support a system that is rapidly deteriorating. 
Although I see and believe we live in exciting times of 
spiritual growth and change, 
I sadly feel that we must go through much harder times before 
the uninformed, greedy and corrupt people can learn the simple
 truths of the above story. 
If we choose to ignore the lessons of the past we will be forced
 to relive them again in the future.
(da qui grazie)
LA DONNA DA' ALLA LUCE E DA' LA LUCE 
Leggere attentamente qui (grazie Violet Femmina Illuminante)

BABY BLUE

"I sogni sono come le stelle: basta alzare gli occhi e sono sempre la'"
(Jim Morrison)

















Rudolf Steiner nel suo libro “Il Vangelo di Giovanni” scrive alle pagg.
110 e 111: "L'uomo è veramente, alla lettera,
disceso sulla terra da sfere che dobbiamo definire
come sfere di acqua e di vapore, d'acqua e d'aria
(simili a elementali?). ... Finché era stato liquido ed aeriforme.
Egli si trovava su in mezzo agli dei; a poco a poco,
parallelamente all'addensarsi della Terra,
l'uomo si addensò fino all'odierna materialità.
Questo processo rappresenta la discesa; come l'uomo è disceso,
 così pure risalirà. Dopo aver maturato tutte le esperienze possibili
entro la materia solida, egli tornerà ad ascendere a quelle regioni
 nelle quali il suo corpo fisico è liquido ed aeriforme. ...
Oggi intanto egli non può che anticipare spiritualmente quegli stati.
L'uomo un tempo non nasceva dalla carne e dalla terra,
bensì dall'aria e dall'acqua e, in avvenire, dovrà realmente rinascere
dallo spirito dell'aria e dell'acqua".

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