20/02/12

Kilaak Styx 666 Mikael

Kilaak Styx 666 Mikael

Qui sta la Sapienza” dice Giovanni nell’Apocalisse, aggiungendo “chi ha intendimento conti il numero della Bestia poiché è il numero dell’uomo, e il suo numero è 666” (Ap. 13-18).






"Pape Satàn, pape Satàn aleppe" è un verso scritto da Dante Alighieri all'inizio del Canto VII dell'Inferno.
Il verso è pronunciato da Pluto, che Dante pone come guardiano del Quarto Cerchio, e recita:
« «Pape Satàn, pape Satàn aleppe!»,
cominciò Pluto con la voce chioccia;
e quel savio gentil, che tutto seppe,
disse per confortarmi: «Non ti noccia
la tua paura; ché, poder ch'elli abbia,
non ci torrà lo scender questa roccia.» »


Il verso, composto di sole tre parole, è celebre per il suo scandito ritmo di metrica, che gli dà il tono di un'invocazione a Satana (l'unica parola riconoscibile). Secondo alcuni critici si tratta di un'espressione inventata, ma secondo altri ha elementi etimologicamente riconoscibili.
Dalle scarne informazioni di Dante sappiamo che:
  1. Virgilio lo capisce (quel savio gentil, che tutto seppe);
  2. Che è solo l'inizio di qualcos'altro (cominciò Pluto...);
  3. Che è un'espressione di rabbia ("Taci, maledetto lupo! / consuma dentro te con la tua rabbia.");
  4. Che ha un effetto di minaccia verso Dante ("Non ti noccia / la tua paura; ché, poder ch'elli abbia / non ci torrà lo scender questa roccia").
La parola Satàn ripetuta ben due volte e la parola Pape che assomiglia ad un imperativo latino (sebbene non esista alcun verbo riconducibile) fa pensare a una preghiera o a un'invocazione del maligno contro gli intrusi (tanto che Virgilio ripete, leggermente variata, l'espressione "vuolsi così colà..." ).
Dante probabilmente intendeva dare un senso, seppure oscuro, alle parole demoniache mettendo almeno qualcosa di riconoscibile (Satàn), ma lasciando quell'indeterminatezza minacciosa, dove chiunque potesse immaginarvi il significato che più lo spaventasse.

  • Aleppe potrebbe derivare da alef, la "A" dell'alfabeto ebraico (già alep in quello fenicio, che divenne alfa in quello greco). La deformazione fonetica di alef in aleppe sarebbe analoga a quella del nome Yosef in Giuseppe. In ebraico alef significherebbe anche "numero uno", ovvero "il principio che contiene il tutto" e ciò corrisponderebbe a un attributo della maestà di Dio. 
  • Esiste anche una teoria, senz'altro interessante per capire la varietà di suggestioni che queste parole hanno suscitato negli studiosi, che interpreta le parole come una traslitterazione dal francese"Pas paix Satan, pas paix Satan, à l'épée" ("Niente pace Satana, niente pace Satana, alla spada"). 

666

La grande ignoranza per secoli ha condannato questa cifra 666, denigrandola a tal punto che viene usata addirittura come supporto magico per condurre Messe nere o per segnalare nefandezze più brutali.
E non solo, ma lo stesso Satana viene evocato con questo numero come se si trattasse di un numero telefonico.
Non vi siete mai domandato se tutto ciò non sia soltanto una madornale montatura ?
Se non l’avete mai fatto siete degli ingenui o semplicemente dei creduloni.
E’ San Giovanni stesso che afferma “qui sta la sapienza” e dopo ci consiglia “Chi ha intendimento conti il numero…..
Proviamo allora a contare, ossia ad interpretare usando la Tradizione per scoprire cosa vi è nascosto. Per prima cosa prendiamo un  - 6 – singolarmente utilizzando i Tarocchi per interpretare la simbologia che nasconde.
La Lama n° 6 degli Arcani Maggiori è “L’innamorato”. Esprime la potenza del Sesso-Eros Cosmico che congiungendosi con l’opposto crea delle diverse dimensioni. E’ la Luce Iniziatica. È l’armonia e l’equilibrio perfetto. Sono i quattro elementi intrecciati in uno scudo di forza.
E’ il sigillo di Salomone, il Fuoco liberatore, che manifesta il divino nella materia da trasmutare.
E’ il Frutto Proibito della Genesi stessa, liberatore e rinnovatore del mondo e dell’uomo, che si converte in un Dio.
Così, con questa forza l’uomo s’eleva, ma se al contrario essa viene usata per soddisfare i bassi istinti può farlo precipitare e dargli la “morte” nello spirito.
Il comprendere questa simbologia e l’applicare il suo insegnamento dona la possibilità di elevarci sopra ogni cosa.
Lama dei tarocchi n° 6: l'innamorato
Abbiamo dunque il numero – 6 – che non ha assolutamente nulla di negativo. Al contrario alcuni ermetisti sentono che la radice della parola sei è niente meno che sesso, e ne sono convinto. Anche perché il simbolo secondo la Geometria sacra che lo rappresenta è niente meno che l’esagramma, la stella a sei punte comunemente noto come “Sigillo di Salomone” indicando la perfetta congiunzione di un triangolo di fuoco con uno di acqua indicando anche, una volta intrecciati, i quattro elementi : Fuoco, Acqua, Aria e Terra. Sono dunque nell’errore coloro che hanno demonizzato il sesso, sicuramente per “occultare” la Chiave di volta per il passaggio da uomo “normale” a uomo realmente “sapiens”.
Forse alcuni lettori conoscono i Quadrati Magici Planetari che ci tramanda la Tradizione. A tal uopo si sappia che ciascuno dei nostri “sette pianeti”  ha il proprio quadrato magico  con dei numeri particolari. Per esempio : 3 quadrati X 3 = Saturno; 4 X 4 rappresenta Giove; 5 X 5 rappresenta l’archetipo di Marte; 6 X 6 quello del Sole; 7 X 7 quello di Venere; 8 X 8 è Mercurio e 9 X 9 quello della Luna.
Si ritiene che Pitagora fu il primo a parlare della natura dei numeri : “Insegnò” che la natura dei numeri è in relazione con quella della Natura. Chiunque conosce la natura dei numeri, la loro essenza, il genio e le loro proprietà, può conoscere la quantità delle spezie e il loro genio, ossia, l’Archetipo Planetario.
Prendiamo il quadrato magico del Sole, quello di 6 X 6 e sommiamo ogni riga che da 111 e moltiplichiamolo per 6; ci da come risultato il famigerato 666 ! che non è altro che l’Archetipo del Sole in persona, e se questo astro non esistesse nel centro del nostro sistema planetario neanche noi esisteremmo.
E non finisce qui. 
Sapete chi è il “Logos Solare”  ? E’ niente meno che il Cristo, allora il numero sacro per eccellenza è il “666” ed è il numero che nasconde la Sapienza secondo Giovanni
Ora mi dite se questa cifra è negativa e se è realmente il numero della Bestia ?
E come questo Logos Solare è l’energia Cristica  ed è un simbolo sacro della massima potenza, rappresentando la sapienza da raggiungere e da oscurare e da cancellare secondo coloro che ci vogliono come massa acefala ed ignorante.
A volte mi viene da ridere quando i TG fanno vedere i luoghi dove si sono praticate le cosiddette messe nere, dove spicca il 666 come se fosse il massimo richiamo del maligno. Invece si evoca la più meravigliosa e sacra energia del creato. Perché se riduciamo il 666 ad unna sola cifra abbiamo : 6 + 6 + 6 = 18;  1 + 8 = 9.
Il numero 18 non è altro che lo Sperma o Seme umano, e il 9 è il numero che contiene in se tutti gli altri dall’ 1 all’ 8 e per chiarirci di più le idee esaminiamo la Lama n° 9 dei Tarocchi : “L’Eremita”.
Lama dei tarocchi n° 9: l'eremita
L’Eremita”  è il saggio, è l’iniziato avvolto nel mistero del suo mantello che è l’espansione del suo corpo di luce, la sua propria aura.
Tutta la sua volontà e forza è nel bastone, sul quale si appoggia, e col quale domina e controlla le forze della passione e del desiderio simbolizzato dal serpente  che rimane fisso ed obbediente.

Il numero – 9 – è una spirale centrifuga che spande nell’universo tutte le possibilità numeriche che contiene. Rappresenta i nove stadi della gerarchia Angelica, dall’Angelo fino all’Amorevole Serafino, una gerarchia che l’uomo deve seguire se il suo volere è la Luce.
L’Eremita è la Tradizione Iniziatica stessa. E’ colui che cammina nella sua stessa Luce con Saggezza, Forza, e Bellezza, e soprattutto padroneggia la virtù della Prudenza e della Tolleranza, operando attraverso di esse. E’ anche il fautore delle molteplici fisionomie delle dorme universali e può accendere nel cuore il fuoco divino di Luce, Verità e Conoscenza. 
Queste tre ultime parole :  Luce, Verità e Conoscenza, credo siano la causa principale dell’oscuramento dell’intelletto umano in tutte le epoche, da parte dei diversi che volevano l’uomo ignorante e credulone. Non solo hanno bruciato le grandi biblioteche del passato, ma hanno anche infangato e rovesciato il vero significato dei simboli, ed uno di questi è il 666, numero dell’uomo, altro che bestia !
Quindi dopo questa breve analisi siamo approdati al vero significato simbolico ed analogico di questo numero sacro : è l’Archetipo dell’uomo vero, Logos Solare, Il Cristo di Luce, la Vita stessa. Mentre nell’uomo è l’energia dell’Eros, che è equivalente alla seconda persona della Trinità, ossia è il Figlio, il Principio Creatore che si fa carne moltiplicandosi all’Infinito, simile alla Pietra Filosofale degli Alchimisti che può elevare l’umanità, iniziando dall’uomo che salendo la Scala Angelica può arrivare a Dio.
A questo punto sorge una domanda : chi ci ha fatto questo tiro mancino, o scherzo da prete, e perché ?
Personalmente credo che il primo imbroglio sia stato compiuto quando gli dei camminavano insieme agli uomini. Creatori e Creature; sicuramente il Dio Biblico, Yahve, geloso della sua creazione, alludendo alla malvagità volle distruggerlo insieme a tutti gli animali e provocò il Diluvio Universale, ma non ci riuscì completamente.
Quadrato magico del Sole 
Un ceppo famigliare, sicuramente aiutato da un dio buono, sopravvisse a quella immane catastrofe e continuò a proliferare. Passarono gli anni e l’uomo-creatura, figlio degli dei diventò a sua volta simile ai padri e questo a sua volta si arrabbiò moltissimo e disse ….confondiamo laggiù la loro lingua, in modo tale che essi non comprendano più la lingua l’uno dell’altro”. E Yahve li disperse sulla faccia della Terra. In questo modo, questo Dio, confuse non solo il linguaggio verbale ma anche quello simbolico che fu oscurato e confuso, facendoci perdere la nostra memoria e identità.
Probabilmente non tutti gli uomini di allora si resero conto di quello “scherzo” e continuarono a venerarlo e a servirlo al tal punto che quando ripartirono per la loro casa allontanandosi dalla Terra, alcuni popoli crearono per loro una religione doc e ancora ai nostri giorni, colui che provò a sterminarci tutti, ancora è il capo.
Credo che sia venuto il momento di recuperare la nostra identità rubata e dispersa, ricomponendo pezzo per pezzo la Tradizione Sapienziale dell’Umanità, come fece Iside con il corpo di Osiride. Rivalutiamo il numero dell’Uomo-Cristo 666, perché abbiamo “intendimento” e nessuno potrà ormai ingannarci cambiandoci le carte in tavola.
Piccola Nota Finale :
Consiglio ai lettori più coraggiosi, ai veri guerrieri della Luce, di prendere un pezzettino di pergamena e con inchiostro rosso (colore del sangue) disegnare un bel 666 e portarlo come un portafortuna, chiave della Sapienza, sempre con se. Il beneficio che ne ricaverete accrescerà la vostra consapevolezza.
da qui grazie

San Michele è uno dei tre arcangeli menzionati nella Bibbia. Il nome Michele deriva dall'espressione ebraica "Mik‘ael" che significa "chi è come Dio". L'arcangelo Michele è ricordato per aver difeso la fede in Dio contro le orde di Satana. Nel calendario liturgico cattolico si festeggia come San Michele Arcangelo il 29 settembre, con San Gabriele Arcangelo e San Raffaele Arcangelo. Mik’ael è citato nella Bibbia, nel Libro di Daniele 12,1, come primo dei principi e custode del popolo di Israele. Nel Nuovo Testamento è definito come arcangelo nella Lettera di Giuda 9, mentre nell'Apocalisse di Giovanni 12,7-8 Michele è l'angelo che conduce gli angeli nella battaglia contro il drago, rappresentante il demonio, e lo sconfigge. Esso è implicitamente nominato in Giosuè 5:14-15 e in Zaccaria 3:2. Essendo qui chiamato Angelo Personale del Signore possiamo ritrovare la sua figura in Genesi 16:7 che rimanda a 1Corinzi 10:4 che a sua volta si ricollega a Esodo 3:2 e 23:21 che rimandano ad Isaia 9:5 e 63:9 per poi ritrovarsi in Giudici 2:1 e rivelarsi nel collegamento tra Malachia 3:1 e Marco 1:2 e Salmo 106:20 e Giovanni 1:1( testo CEI). 7) Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli conbattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, 8) ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. 9) Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli.(Apocalisse 12/7-9) Secondo differenti tradizioni religiose, Mik’ael viene definito anche con altri appellativi: Angelo del Volto, Arcangelo dell’Aria e Arcangelo del Tempo, a breve scopriremo perchè. Dai riferimenti Giovannei deduciamo che il Drago ed i suoi angeli caduti sulla terra sono di fatto i seduttori del pianeta quindi ci vincolano a un percorso involutivo attraverso seduzione. Chiaramente stiamo parlando di seduzione finalizzata ad una involuzione spirituale attuata secondo due schemi ben precisi: 1) possessione diretta dei pensieri 2)schiavitù psicologica indiretta. La prima attuata prevalentemente per via onirica durante le ore di sonno su soggetti labili e poco virtuosi ( brama, sete di potere, egoismo), la seconda attuata per mezzo degli stessi soggetti posseduti come nel punto 1) e orientata a creare una gabbia di forme-pensiero operanti a frequenze negative create ad arte attraverso: guerre, miseria, paura, meccanicismo, sistemi wireless militari usate in ambiti civili (antenne) operanti di notte su frequenze che danneggiano le fasi di sonno REM ( http://www.tankerenemy.com/2008/12/ssss.html ), e per finire mezzi di informazione globale utilizzati in modo improprio e subliminale (http://straker-61.blogspot.com/2008_02_01_archive.html ) spesso con immagini sataniche e pornografiche contenute nei fotogrammi (http://it.geocities.com/madeinitaly_0/waltdisney.html ; http://www.ccsg.it/TopoSat.htm ) ed orientate sopratutto a danneggiare la purezza dei bambini. E’ difficile crederci e lo scetticismo è corretto e sacrosanto ma la realtà purtroppo è questa e l’agire subdolo del Drago-Serpente Ostacolatore, risiede proprio nell’indifferenza della gente. Avendo preso coscienza di tutto ciò, entra in gioco la figura di Mik’ael, nostro protettore e patrono come unico e sottolineo unico vincitore nella lotta contro il Drago. 

Mik’ael è l’ Angelo che può guardare Dio da cui l’appellativo di Angelo del Volto. 
La scienza moderna è finalmente giunta a comprendere come tutto l’Universo vibra , dall’atomo alla galassia, le differenti frequenze di vibrazione determinano gli stadi di aggregazione della materia, le densità specifiche e i colori in una armonia cosmica che tutto comprende e genera, definita dalla tradizione orientale come la “Frullata dell’oceano di latte”. 
Dopo le prime osservazioni telescopiche delle galassie ( messe al bando per alcuni secoli ) gli scienziati si sono posti il quesito del perché le galassie ruotano attorno ad un centro. Se prendessimo un bicchiere d’acqua e volessimo creare un vortice per mescolare ed immettere sostanze nell’acqua stessa, scopriremo di aver necessità di una forza esterna al bicchiere che gira il cucchiaino o il dito; bene questo è ciò che accade nelle galassie , l’esistenza di una forza esterna che crea il vortice animando l’intero sistema di stelle e pianeti e che certo non può essere ricondotta ad una singolarità quantistica o buco nero poichè matematicamente inconsistente. Lo scienziato che intuisce una legge fisica già muove liberamente in una sfera che supera il senso noetico, suo compito è riconoscere come possibile questa nuova esperienza senza negarla. Le antiche tradizioni religiose come quella ebraica parlavano già di schiere angeliche che presiedono i moti delle stelle e dei pianeti e che filtrano in successione gerarchica le energie dell’Altissimo. Compito nostro è riconoscere e sintonizzarsi su queste energie reali dispensate in primis da Mik’ael (colui che è come Dio e che risiede di fronte all’Altissimo per filtrare la sua energia) sottraendosi all’azione di disturbo dell’Ostacolatore. La libertà sulla Terra passa attraverso la conoscenza dei Cieli e quindi attraverso l’intersezione dei due piani quello celeste e quello terrestre all’interno del nostro cuore. L’operazione di Mik’ael risponde soltanto ad un atto interiore libero al di sopra della griglia di forme-pensiero negative create appositamente dagli ostacolatori, risponde ad un pensare predialettico origine dell’intuizione metafisica. Colui che sperimenta la corrente di Mik’ael scopre l’essenza del medium energetico attraverso un moto del respiro sottile (di tipo nasale) che fluisce nel sangue, realizzando l’unione sovrasensibile dei due piani: terreno e celeste. Concentrandosi sul proprio respiro e meditando sul moto sottile interiore alla maniera degli esicasti ( ad esempio vocalizzando il nome ebraico di Gesù) si arriva a comprendere Mik’ael come Arcangelo dell’Aria ; nel soffio ritmizzato fluiscono infatti i pensieri adamantini astratti rivolti al mondo metafisico come pensieri liberi dai sensi e quindi scevri da ogni scoria ostacolativa. La percezione arcangelica michaeliana corrisponde ad una mancata aderenza al moto del respiro come atto di brama e quindi uno svincolamento dal respiro fisico ordinario verso un respiro sovrasensibile alimentato da un moto di energia interiore sottile. Per lo sperimentatore serio lo svincolamento dal respiro fisico ordinario non crea sentimento mistico o sensazioni soggettive bensì Percezione pura dell’Essenze oltre l’ordinario percepire spazio-temporale, siamo in presenza dell’Arcangelo del Tempo. La serie temporale degli eventi planetari ed universali diviene quindi necessaria in virtù di un processo evolutivo spirituale volto alla riconnessione dell’uomo con l’intelligenza cosmica di Mik’ael: unico vincitore nella lotta contro il Drago.
da qui grazie

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