31/03/11

Logorama (François Alaux)

Logorama
di François Alaux (2009 FRA 15')

28/03/11

La vetta principale e il picco secondario


"Lo status della verità, in senso oggettivo, come corrispondenza ai fatti, può paragonarsi a quello di una cima montuosa, normalmente avvolta fra le nuvole. Uno scalatore può, non soltanto avere difficoltà a raggiungerla, ma anche non accorgersene quando vi giunge, poiché può non riuscire a distinguere, nelle nuvole, fra la vetta principale e un picco secondario"
(Karl Popper)

Video: David Byrne and the Balanescu Quartet - Model (Kraftwerk cover)

23/03/11

Slowdive



L'ascoltatore viene proiettato in una verticalità ubiqua, oscura ed abbagliante al tempo stesso: un archetipo di musica onirica.
Degli Slowdive si è scritto molto, dopo anni dallo scioglimento e dopo che tutti avevano compreso di aver scovato un gioiello raro. Ai numerosi tributi postumi di riviste, critica e band che vi si ispirano più o meno esplicitamente (senza mai raggiungere quelle vette, Sigur Ros in primis), accosto un breve e modesto tributo di fortunato ascoltatore della prima ora, quella in cui nemmeno nei negozi inglesi si riuscivano a reperire i loro singoli.
Gli Slowdive possono essere considerati la vetta di quell'esperienza “shoegazer” collocata tra fine anni ottanta e primi anni novanta, caratterizzata da un largo uso di chitarre distorte, delays, feedback e voci in secondo piano. Ma ogni definizione di genere è impropria – come sempre accade per i grandi - e chi tenterà l'ascolto sperimenterà un incrocio proteiforme di psichedelia, ambient, trance, noise e dark-pop.
Dai primi singoli – brani come Avalyn, Golden hair, Albatross - è stata subito evidente una inedita capacità di descrivere spazialità (tr)ascendenti attraverso l'uso del rumore. Arriva il primo album (Just for a Day, per molti il loro lavoro migliore ma non dategli retta: non è vero), poi il secondo (Souvlaki) e anche Brian Eno si accorge di loro, accompagnandoli poi in più produzioni. Non mi dilungo in dettagli o in discografie che troverete facilmente dovunque (l'articolo su Ondarock è un ottimo approfondimento, anche se la discografia segnalata è incompleta) e mi precipito invece sul loro ultimo album, il rarefatto ed oscuro “Pygmalion”, bistrattato anche negli articoli della critica più percolante di venerazione verso la band.
Ecco: il parere di chi scrive è che Pygmalion sia il loro album migliore (ne è convinto anche Neil Halstead, la mente della band) ma anche uno dei migliori album di quel decennio. Brani come "Crazy for You" e "Rutti" raggiungono livelli di purezza e bellezza praticamente assoluti, e certamente sono manifesto e summa di quella dimensione musicale. L'album originale è oramai rarità e oggetto di culto per collezionisti, ma è disponibile una ristampa che include, tralaltro, alcune demo mai pubblicate: consigliatissimo.

(PS - su Youtube i brani degli slowdive sono difficilemnte reperibili e spesso editati dal fan di turno. Suggerisco di ascoltarli su www.grooveshark.com)




20/03/11

Programmazione Cinema Aprile 2011 Scaglie

Aprile Cinema 2011 Scaglie

Domenica 3 Aprile ore 21.30
Falstaff
di Orson Welles
(1965 FRA/SPA/SVIZ 113')
Capolavoro della maturità di Welles che qui rielabora vari materiali da Shakespeare (Riccardo II, Enrico IV, Le allegri comari di Windsor) e dalle Cronicles of England di Raphael Holinshed per offrire un indimenticabile ritratto del potere e della sua logica perversa esemplificata nello scontro tra cultura umanistica, moderna e tollerante e ragion di Stato. Circondato da un gruppo di attori perfetti (compreso il tartagliante signor Silente interpretato da Walter Chiari), Welles offre il ritratto di un personaggio malinconico e struggente che troneggia in maniera esemplare proponendo un Falstaff capace di aderire in modo nuovo al personaggio Welles. La filmografia di Welles è un enigma tuttora insoluto: Al di là dei lungometraggi compiuti, il regista ci ha infatti lasciato numerose tracce del proprio geniale percorso creativo, in forma di progetti, sequenze non montate, appunti di lavorazione, etc…questo è stato per decenni il suo film invisibile…finalmente per voi riesumato tra la polvere della soffitta del clan Destino…

Domenica 10 Aprile ore 21.30
Machete
di Robert Rodriguez
(2010 USA 105')
Machete nasce dal trailer presentato insieme a Grindhouse, film voluto proprio da Rodriguez insieme a Quentin Tarantino, e da quell'esperienza è stata tratta la pellicola che racconta dell'odio di un messicano che emigra negli Stati Uniti. Danny Trejo è Machete, ex agente federale messicano rinnegato che gira per le strade del Texas dopo esser stato incastrato dal boss della droga Torrez (Steven Seagal); ad un certo punto Machete accetta l'offerta arrivata dal'ambiguo consigliere Benz (Jeff Fahey) per assassinare il senatore corrotto McLaughin (Robert De Niro). Ingannato e in fuga, Machete se la cava con l'aiuto della piccantissima Luz (Michelle Rodriguez), il suo fratello spirituale Padre (Cheech Marin) e April (Lindsay Lohan), una ragazza aristocratica con la passione per le pistole. Nel frattempo, Machete è inseguito anche da Sartana (Jessica Alba), sexy agente della ICE che ama particolarmente lame e coltelli. Un film, Machete, in cui si ride ma in cui l'ironia è il modo migliore per raccontare un problema, quello dell'integrazione razziale, che è un'urgenza reale negli Usa come nel resto del mondo. Come dicevamo, in Machete si ride e parecchio perchè come al solito Rodriguez racconta la realtà falsandola e sfruttando la violenza che si esplicita nell'utilizzo di oggetti di uso comune come strumenti di tortura (il tagliaerbe per esempio) e nel recupero di tutta una serie di figure iconografiche del cinema di genere che faranno davvero impazzire gli amanti di questo tipo di pellicole. Serie B cristallina e combattimenti da non perdere.

Domenica 17 Aprile ore 21.30
Chelsea on the rocks
di Abel Ferrara
(2008 USA 88')
Abel Ferrara ha girato nella sua New York “una lettera d’amore al Chelsea Hotel”: Chelsea on the rocks, un documentario sul leggendario albergo che ospitò e spesso fu il laboratorio creativo di un elenco sconfinato di poeti, scrittori, musicisti, tra cui Dylan Thomas, Arthur Clarke, Mark Twain, Allen Ginsberg, Gregory Corso, Bob Dylan, Patti Smith, Robert Mapplethorpe, Stanley Kubrick, Janis Joplin, Tom Waits, solo per nominarne alcuni. Il film esplorerà attraverso interviste, ricostruzioni, materiale d’archivio anche le vite degli ospiti meno famosi dell’albergo, utilizzando diversi mezzi e formati video. Le prime immagini dal set ritraggono Adam Goldberg e Bijou Phillips e alcune sequenze evidentemente ispirate a Sid Vicious e Nancy Spungen, che venne trovata assassinata proprio in una stanza del Chelsea Hotel il 12 Ottobre del 1978. Per il cast circolano i nomi di Ethan Hawke, Dennis Hopper, Giancarlo Esposito, Shanyn Leigh (la compagna del regista, già in Go Go Tales) nonché il performer Vito Acconci, il fumettista underground Robert Crumb, il rapper Ghostface Killah dei Wu-Tang Clan (che contribuirà alla colonna sonora del film), il musicista punk Robert Oppel. La sceneggiatura è dello stesso Ferrara con David Linter (Dancing at the blue Iguana) e Christ Zois, già coautore degli script di New Rose Hotel e The Blackout. Da non perdere.

Domenica 24 Aprile ore 21.30
Trash Humpers
di Harmony Korine
(2009 USA 75')
Vincitore nella sezione lungometraggi al recente Luff (Festival di cinema e musica underground di Losanna). La visione è durissima, tutta incentrata su 4 personaggi sociopatici (tre uomini di cui uno paralitico e una donna senza un braccio, oltre all'operatore che li filma) dall'aspetto malsano e deforme, peeping toms totalmente freaks, intenti a fottere bidoni della spazzatura e alberi, distruggere qualsiasi cosa (specie residui tecnologici e lampade al neon), girovagare specie di notte tra ponti e parcheggi abbandonati dei centri commerciali, bere smodatamente e fumare sigari avana in case roulotte, dormire per terra, mangiare piante e frittelle condite con detersivo per piatti, far scoppiare petardi, ballare il tip tap, ridacchiare istericamente e canticchiare assurde cantilene, sculacciare prostitute obese, per finire divertendosi a far barbaramente fuori vicini di quartiere che strimpellano la chitarra ed enunciano poesie alcoliche (in quella più significativa si denuncia il fatto che l'uomo si sia perso dietro ai valori del denaro e della comodità, mentre per un ritorno all'essenza dell'umanità/bestialità e al contatto con lo sporco della natura è necessario riprendere la vita reale). Nel finale la donna rapisce un bimbo piccolo (durante il film girava sempre con bambolotti) e sembra finalmente ritrovare un barlume di umanità, andandosene nella notte con la sua carrozzina. Si arriva decisamente al limite del filmabile, tra idiozia, devianza, decadimento e delirio...si pensa che Harmony a forza di assumere sostanze si sia fatto andare definitivamente il cervello in pappa. Praticamente la vandalica attuazione di un suicidio cinematografico. Oppure un osceno sberleffo ad una civiltà consumistica ormai ridotta in macerie. Ma poi mi sono chiesto: ma come mai al prestigioso Luff lo hanno premiato? Così ho scoperto che il filmato è stato girato con l'ausilio di tre torce elettriche e di una telecamera VHS dei primi anni Ottanta. Poi mi sono andato a leggere le dichiarazioni del regista "Trash Humpers vuole presentarsi come un VHS trovato da qualche parte, un manufatto, qualcosa che era sottoterra o seppellito in un fosso. Un nastro scovato per caso in una scrivania, o in una borsa plastificata che galleggiava in un fiume. Volevo rimanere fedele solamente ad una cosa, al senso del film come viaggio mistico e sadico...Penso che i personaggi—gli Humpers—siano celebrativi nel senso che amano il vandalismo. Amano tutto quello che è malvagio. Adorano rompere, spaccare, bruciare, distruggere le cose. Lo fanno con un misto di sadismo e pura gioia. In questo senso, il film è come un’ode al vandalismo. Sono quasi degli artisti della violenza...Stavo portando a spasso il mio cane... O il nostro cane. Portavo in giro il nostro cane per i vicoli abbandonati di Nashville, di notte, e c’erano questi lampioni—quelli che nel film ossessionano gli Humpers—la luce era molto teatrale, e per lo più illuminavano bidoni della spazzatura appoggiati ai garage o agli alberi, e ogni tanto li guardavo e avevano un aspetto vagamente umano. Mi è sembrata quasi una zona di guerra, come un’area post-bellica, e i bidoni della spazzatura avevano una loro personalità e venivano feriti o molestati. E sembrava che se la vegetazione—i rami degli alberi e le foglie e l’edera—iniziasse ad avvolgerli, come a riportarli sotto terra. Mi ricordo che da bambino nel mio quartiere c’era un gruppo di anziani guardoni che girava per il vicinato, e certe volte li vedevo che fissavano dentro la finestra del mio dirimpettaio...Trash Humpers deriva da questi ricordi e viene a configurarsi come un nuovo tipo di horror palpabile e sporco". Uno degli Humpers è interpretato dallo stesso Korine. Gli intermezzi con i veri abitanti sono inquietanti quanto quelli interpretati dagli Humpers. Nel suo film poi si riconoscono anche influenze autoriali come quelle di David Lynch, John Waters, Isidore Isou, Diane Arbus e soprattutto Ralph Eugene Meatyard, ma anche richiami al trash catodico (Jackass). In effetti pensandoci bene, forse siamo di fronte al film definitivo scaturito fuori dall'Era You-Tube...e forse l'indipendente ostinato Harmony Korine è l'ultimo alfiere leggiadro di un cinema spudoratamente contro. In inglese, ma tanto fanno più che altro versi…

19/03/11

Tutto può accadere (Francesco Tesei)

"Tutto può accadere, tutto è possibile e verosimile. Su una base insignificante di realtà, l'immaginazione fila e tesse nuovi disegni"
(August Strindberg)

http://www.francescotesei.com

I'm Cramped...

I'm Cramped...

14/03/11

L'idea

"Ciò di cui ho veramente bisogno è di chiarire nella mia mente ciò che devo fare, non ciò che devo conoscere, pur considerando che il conoscere deve precedere ogni azione. La cosa importante è capire a che cosa sono destinato, scorgere ciò che la Divinità vuole che io faccia; il punto è trovare la  verità che è vera per me, trovare l'idea per la quale sono pronto a vivere e a morire"
(Søren Aabye Kierkegaard)

Video: The Chemical Brothers - Horse Power

13/03/11

Viaggio a Lampedusa (Giuseppe Di Bernardo)

Imperdibile oggi Domenica 13 Marzo ore 19
Proiezione e incontro con gli autori di:
Viaggio a Lampedusa
di  Giuseppe Di Bernardo (2010 ITA 62’)
presso Clan Destino C.so Baccarini Faenza

"Viaggio a Lampedusa" racconta la vicenda di quattro persone che, con la scusa di un viaggio di piacere, vanno alla ricerca di risposte sul fenomeno delle migrazioni partendo proprio dalla piccola isola del Canale di Sicilia. Il lavoro si occupa di un tema di attualità adottando la prospettiva dei lampedusani, quasi mai interpellati a dispetto della fama che la loro isola ha raggiunto negli ultimi anni. Il tentativo del film è quello di rompere uno schema che vuole l’immigrazione clandestina un fenomeno passeggero che è possibile sconfiggere: a guardare la storia, infatti, le migrazioni sono un evento connaturato all’essere umano e non si possono fermare.Un'avventura raccontata in un brillante documentario, "Viaggio a Lampedusa", di Giuseppe Di Bernardo, ovvero la "Perla del Mediterraneo" narrata dai suoi abitanti. Il viaggio si trasforma così nella scoperta dei lampedusani e dei loro problemi: le scuole fatiscenti, l'ospedale che manca (nessuno nasce più a Lampedusa), i costi altissimi dei trasporti, il turismo in crisi, la disoccupazione. Perché anche prima che il governo trasformasse Lampedusa in un filo spinato tra l'Africa e l'Europa, il mare che la circonda, per chi ci vive, nonè mai stato solo uno splendido panorama, ma un enorme «guinzaglio al collo», che né la storia, né quantomeno la politica, sono mai riusciti a spezzare.

12/03/11

Sacri Misteri

"Felice colui, tra gli uomini viventi sulla terra, che ha visto queste cose! Chi invece non è stato iniziato ai sacri misteri, chi non ha avuto questa sorte non avrà mai un uguale destino, da morto, nelle umide tenebre marcescenti di laggiù."
(Inno Omerico)