06/11/10

Quay Brothers

Quay Brothers

Personaggi da leggenda i fratelli Quay, Stephen e Timothy, sono due gemelli omozigoti quasi indistinguibili che hanno raggiunto la notorietà nel cinema d'animazione internazionale battendo le piste complesse e disagevoli del cinema d'autore e del surrealismo. Di origine americana, sono scappati ben presto dagli Stati Uniti, paese per loro troppo succube dell'immaginario Disney ("lì la Disney ha il pieno potere con il suo reame stilizzato così forte") e hanno preferito installare la loro base soprattutto a Londra. La tecnica d'animazione da loro scelta è stata il "passo uno" e l'alienazione è il filo conduttore della loro poetica. Il loro cinema visionario affonda le radici della propria ispirazione soprattutto nella folgorante animazione dell'est europeo (Jan Svankmajer su tutti, ma anche Starewicz, Borowczyk e la scuola russa e quella ceca), ma gli spunti provengono anche da idee letterarie, frammenti di testi, partiture musicali (Janacek, Berg, Stravinskij...) come dalla tradizione del teatro di marionette europeo e le loro scelte intransigenti hanno fatto sì che non gli venissero mai proposte montagne di dollari provenienti da eventuali collaborazioni con Disney o Pixar. I Quay Brothers hanno iniziato a lavorare con marionette animate alla fine degli anni Sessanta, consolidando fin da subito una tecnica cinematografica decisamente peculiare e un'insolita poetica ai confini tra surrealismo ed espressionismo. Le loro storie animate, corto e mediometraggi, rappresentano una quotidianità lontana da ogni forma di verosimiglianza e attendibilità, dove il mondo sembra piuttosto un claustrofobico universo fuoriuscito dai meandri della mente di un novello Kafka. Il risultato è un cinema originale e spiazzante, sperimentale e fuori dal tempo, a metà strada tra la danse macabre e la natura morta, dotato di uno straordinario impatto visivo, fatto di pellicole abbacinanti per la loro bellezza quanto però angoscianti ed enigmatiche. Da ricordare il loro affettuoso omaggio a Svankmajer, The Cabinet of Jan Svankmajer, in cui il maestro è rappresentato da un pupazzo con la testa a forma di libro che dispensa la sua conoscenza, mentre la immagini attingono da Arcimboldo per arrivare al surrealismo e a Escher. Proiettammo qualche tempo fa il loro primo lungometraggio con buon successo di pubblico, Institute Benjamenta, tratto dallo Jakob Von Gunten di Robert Walser, dove si respirano le stesse atmosfere chiaroscurali e sonnamboliche dei loro lavori d'animazione. L'istituo Benjamenta del titolo è una terribile scuola dove si impara l'arte del servire fondata sull'assoluta dedizione e l'annullamento di sé, metaforica riflessione sull'assenza dell'amore e sulla società del potere, basata su rapporti servo-padrone, su sitemi di controllo, su protocolli ripetuti all'inverosimile...quello che più o meno sta diventando il nostro mondo...Riguardo al loro cinema dichiarano "non si tratta di incubi, noi pensiamo veramente che l'animazione possa creare un'alterità, e ciò che noi vogliamo raggiungere con i nostri film è un'alterità "oggettivata", non un sogno o un incubo ma un mondo autonomo ed autosufficiente, che abbia le proprie leggi, una lucidità...è un po' come quando si osserva il mondo degli insetti, ci si chiede a quale logica rispondano i loro comportamenti, non possono dialogare con noi per spiegarci cosa fanno, è un miracolo bizzarro. Ecco, penso che guardare uno dei nostri film sia come osservare il mondo degli insetti... La stessa logica d'altra parte si può trovare nel balletto, dove non esiste il dialogo e tutto si basa sul linguaggio dei gesti, della musica, del ritmo, che vanno interpretati dallo spettatore. Non ci piace utilizzare dialoghi, ci bastano la musica e i movimenti, la luce, i suoni". Nel 2005 hanno realizzato un altro lungometraggio dal titolo "The PianoTuner of EarthQuakes", che però non ho ancora avuto il piacere di vedere.
Video: 

Stille Nacht I Dramolet 1988 - Quay Brothers

PS La loro figura ha ispirato quella dei gemelli necromaniaci dello Zoo di Venere di Peter Greenaway.

Nessun commento: