07/06/10

Mostra Locandine Scaglie Andrea Terrabusi

Il 19 giugno a Faenza, presso lo spazio espositivo, il Fontanone in via Giovanni da Oriolo (mappa qui), si svolgerà l'imperdibile mostra di tutte le locandine che hanno accompagnato i quindici anni di proiezioni del Cineclub Scaglie, ad opera di Andrea Terrabusi.

Questa la recensione dell'evento:
"I manifesti cinematografici hanno il raro dono di comunicare un'emozione e riescono a rianimare una triste parete, spesso meglio di un buon quadro, forse perché (come scriveva il critico Brunetta) accendono i nostri sogni o a volte fanno riaffiorare i nostri incubi...e lo stesso si può certamente dire per le locandine della programmazione del Cineclub Scaglie.
Si tratta di vere e proprie fulminanti gemme preparate con ardente passione cinefila e pregevole gusto per la ricerca dal socio fondatore Andrea Terrabusi, locandine che mostrano come la necessità promozionale non sia che un pretesto per dare libero sfogo ad una creatività penetrante e raffinatamente provocatoria.
Mettendo insieme immagini, titoli di film e aforismi Andrea riesce a regalarci una splendida cavalcata in alcuni tra i percorsi più stimolanti della Settima Arte, omaggiando personaggi indimenticabili e riscoprendo scene cruciali. Non va dimenticato poi l’utilizzo all’interno delle locandine di spiazzanti immagini fotografiche (indimenticabili quelle di Wenders o di Lynch) e di dipinti che rimandano al mondo del cinema (per esempio Edward Hopper o Schifano) e di manifesti cinematografici veri e propri (mitici quelli del maestro Saul Bass).
Negli Stati Uniti, durante gli anni Sessanta, i cinefili si usavano chiamare "movie brats" (discoli del cinema), mentre negli anni Settanta (periodo in cui il cinema d'autore andava di gran moda) erano spesso riuniti in cineclub o attorno a riviste iperspecialistiche a basso costo, le sorprendenti fanzine, in cui gli appassionati erano spesso disposti a ingaggiare battaglie critiche aspre e coinvolgenti, al fine di difendere la loro esclusiva idea di cinema. Ecco Andrea Terrabusi, moderno movie brat, con le sue opere ci fa rivivere appieno la passione cinefila di questi pionieri.
Vedere queste locandine così tutte insieme, in un libero flusso di coscienza, permette di eleggere casualità, caoticità ed imprevedibilità come nuovi principi estetici, esplorando la possibilità di prolungare o ampliare le nostre sensazioni percettive e così regredire ad una fase pre-narrativa in cui è prioritario il “far vedere”, per consentire in tal modo il riemergere di rilevanti emozioni e ricordi personali.
Le locandine testimoniano l’attività in Faenza del Cineclub Scaglie, nato nel 1995 con l'obiettivo di diffondere film d'autore sconosciuti, non rintracciabili facilmente nelle videoteche e non proiettati in televisione, cercando di valorizzare autori meritevoli, ma snobbati dalla critica ufficiale o non distribuiti nel circuito delle sale cinematografiche del nostro territorio. L’idea di fondo è sempre stata quella di proporre il cinema che non si vede al cinema, fatto di inediti che non trovano distribuzione o coraggiosi film indipendenti: cinema stimolante in grado di far scoprire allo spettatore nuovi mondi o di farlo riflettere su nuovi punti di vista.
La soffitta del Clan Destino, luogo storico deputato alle proiezioni del Cineclub Scaglie, si è anche trasformata nel corso degli anni in uno stimolante spazio di aggregazione oltre che di fruizione, luogo di scambio e di confronto tra cinefili, funzione sociale questa che da lungo tempo è venuta meno nelle sale cinematografiche di prima visione.
La realtà Scaglie si è così configurata come una piccola isola felice, lontana dalle stritolanti dinamiche del sistema produttivo e distributivo attuale.
Nel corso degli anni sono stati proiettati film recuperati con strategie carbonare (scambi, dritte incrociate) nel sotterraneo circuito degli amatori e poi proposti per dare al pubblico un'idea della Settima Arte che non fosse soltanto quella del cinema come svago o del kolossal della settimana con il bello e la bella di turno. Consapevoli del resto che non è facile far capire che - così come la buona pittura non è solo il bel disegno, la buona musica non è solo la melodia orecchiabile, la buona scultura non si riduce alla mera rassomiglianza - anche il buon cinema non è solo nella storia dallo sviluppo avvincente o nella gradevolezza estetica del prodotto. Consci anche del fatto che comunque servono occhi allenati per vedere e recepire certe cose e proprio per questo fedeli all’idea originaria in tutti questi anni di “bizzarre” proiezioni.
In questi quindici anni, portati avanti nella più assoluta indipendenza, se ne sono viste veramente di tutti i colori, da Tarkovsky a Batzella, da "Quarto potere" in lingua originale sottotitolato (nettamente un altro film!) al decamerotico "Metti lo diavolo tuo ne lo mio inferno" etc...e di questo dobbiamo anche ringraziare il luogo che ci ha ospitati: il Clan Destino, locale storico faentino, che ha sempre seguito in ambito musicale una linea qualitativa intransigente, non accomodante e poco omologata e che di conseguenza non ha mai fatto pressioni al Cineclub sulla necessità di proiettare film più accattivanti o di facile richiamo.
Attualmente la fruizione domiciliare dei DVD, la rivoluzione Internet e l'appiattimento omologato dei gusti ha dato un duro colpo al Cineclub, ma la distribuzione cinematografica rimane comunque molto deficitaria, per cui si è deciso di proseguire nelle nostre proiezioni.
Quello della distribuzione è un annoso problema, che si sta acuendo negli ultimi anni anche a causa di leggi capestro (quelle connesse ai contributi statali), che impongono percentuali di programmazione di film europei improponibili da raggiungere per i piccoli cinema dei centri cittadini, dotati di un'unica sala. In videoteca, già da diversi anni, la situazione non è più rosea, visto che l'acquisto di un blockbuster di punta impone al gestore l'acquisto obbligato di un pacchetto di altri film minori (spesso insulsi) distribuiti dalla stessa casa di distribuzione e con questo subdolo meccanismo i fondi da investire per lo strangolato piccolo proprietario di videoteca si riducono drasticamente (il sistema dei pacchetti ammorba anche la distribuzione in sala). Inoltre, e questo è paradossale, il prezzo di un dvd per il noleggio di uno strombazzato blockbuster americano e il prezzo di un oscuro film d'autore europeo non differiscono poi di molto, con la terribile differenza che il secondo non raggiungerà mai il numero di noleggi necessario per ammortizzarne l'elevato costo. In questo modo nel tempo si è avuta la progressiva scomparsa dagli scaffali delle videoteche di tali film d'autore che, anche se apparentemente distribuiti, non vengono poi a conti fatti acquistati. Altro elemento disturbante é quello della previsione di vendita dei diritti televisivi, vera e propria boccata d'ossigeno per le casse dei produttori, ma evenienza che ha portato, almeno nel nostro paese, ad una bizzarra censura preventiva, alla radice, di tutti i progetti che non avessero i requisiti per una successiva distribuzione televisiva...pensare che una volta si diceva che il mondo è bello perché é vario!
Ecco perché Scaglie deve continuare ad esistere."

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