29/01/10

I visitatori (Elia Kazan)

I visitatori di Elia Kazan (1972 USA 88') Kazan anticipa il cinema contemporaneo raccontando di un reduce dal Vietnam (interpretazione d’esordio di James Woods), ora pacifista convinto, che vive in una lussuosa villa isolata del New England con il suocero, la compagna e un figlio. La coppia ha la funzione di custodire la grande casa, mentre il vecchio padrone si ubriaca e fa le notti in bianco ricercando l'ispirazione perduta, allo scopo di scrivere l'ennesimo romanzo di successo. Ad inizio film la famigliola riceve la visita inattesa di due ex commilitoni, i visitatori, un sergente dolce e tenebroso e un portoricano ironico ed educato, apparentemente venuti per salutare l'ex compagno di guerra. In realtà, durante il film, scopriamo che i due sono stati stati denunciati dal compagno durante la guerra del Vietnam per lo stupro di una sedicenne vietnamita, sospettata essere una vietcong, poi barbaramente uccisa. Messi sotto processo i due sono stati poi assolti e gli è stata data addirittura una medaglia d'onore, nella deviata logica della giustizia in tempo di guerra. Ora tornano per farsi giustizia e, inaspettatamente, trovano un alleato nel reazionario scrittore, reduce della Seconda Guerra Mondiale, che condivide con loro la passione mascolina per il football americano e la caccia e ne appoggia incondizionatamente le brutali azioni compiute in guerra. Complica la situazione il fatto che tra lo scrittore e il protagonista, colpevole di non essersi sposato e visto come troppo fragile e insicuro, non corra buon sangue e che nella coppia i rapporti si siano da tempo irrimediabilmente raffreddati. In tale precaria situazione l'arrivo dei due fantasmatici visitatori, attraverso un freddo paesaggio nevoso (simbolico dei rapporti umani all'interno della pellicola), funziona da detonatore di pulsioni impreviste e deflagranti. Straordinaria riflessione sul lato oscuro degli esseri umani e sul potere della guerra di distruggere i sopravvissuti, girata a basso costo in super 16 mm e con una tecnica sperimentale. Non dimentichiamoci che i reduci dal Vietnam suicidatisi sono attualmente di più dei caduti in guerra. Film che ha il coraggio di tuffarsi nella piaga collettiva generata dalla guerra in Vietnam a botta ancora calda. Notevoli anche le interpretazioni degli attori, che rendono bene la complessità delle psicologie, la forza del rimosso, la contradditorietà dei comportamenti e la notevole ambiguità insita in tutti i rapporti umani. Il soggetto del film è scritto dal figlio di Elia, Chris Kazan, e le riprese risalgono al 1969. L'atmosfera creata anticipa di trent'anni opere disturbanti come il "Funny Games" di Haneke. Un'altra gemma nascosta dei mitici anni Settanta, che potrete vedere al Clan Destino di Faenza il giorno di San Valentino (per la cronaca lo avevamo già proiettato nel 1998, quando era assolutamente introvabile). "Amo particolarmente i momenti come quello in cui il padre e il giovane straniero sdraiati sul canapé, si addormentano insieme, l'uno nelle braccia dell'altro. Mi piace il fatto che il padre ami tanto quel giovane e che il giovane stesso esprima tanta tenerezza quando dice E' una ragazza carina. Si sente che sogna d'avere una donna e una casa come quella, che non viene soltanto per vendicarsi, che i suoi sentimenti complicano la situazione. In un certo senso, è esattamente questa l'America. Quei ragazzi hanno veramente compiuto laggiù azioni bestiali; è fuor di dubbio che Calley, Medina e gli altri sono stati trasformati in bruti. La guerra trasforma in bruti. Ma contentarsi di chiamarli mostri equivale a eludere il problema...Non potete sfuggire al fatto che anche voi siete in gioco, che questi ragazzi sono vostri figli, che pensano e hanno sentimenti uguali ai vostri figli. Così questo film è un passaggio senza sbocco, non puoi eluderlo. Finirete per amare i visitatori, vedrete come sono, li riconoscerete; vedrete come si interessano del football americano, lo sport nazionale. Poi, a un tratto compiono un azione scioccante: uccidono un cane. Dopo di che ricominciano a comportarsi familiarmente, camminano come ragazzini, giocano sul ghiaccio come ragazzini, giocano a pallone, fanno la posta alla ragazza; tutte attività classiche del giovane americano. Così, prima ancora di rendervene conto, eccovi a provare simpatia per loro. Sono bravi ragazzi . tutto il problema della bestialità della guerra è che sono le persone più brave a rendersi colpevoli. Le più dolci, le più adorabili, le più affettuose." (Elia Kazan)

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