14/01/10

I poster cinematografici di Franciszek Starowieyski

I poster cinematografici di Franciszek Starowieyski
Continuiamo l'excursus sui maestri dell'arte di creare posters cinematografici (dopo aver parlato di Saul Bass e Phillipe Druillet), omaggiando il polacco Franciszek Starowieyski, purtroppo recentemente scomparso (febbraio 2009), artista capace di creare vere e proprie opere d'arte che brillano di luce propria e che riescono a stregare i nervi ottici di chiunque le veda. Immagini di uno sperimentatore dell'Altrove tra i più sopraffini, che unisce alla temerarierà compositiva una tecnica pittorica impeccabile, qualità che lo rendono un maestro assoluto nella creazione di manifesti cinematografici.

Danton di Andrzej Wajda (1983) Si tratta di uno dei principali rappresentanti della fiammeggiante "Scuola Polacca dei Manifesti", che amava spesso firmarsi con lo pseudonimo di Jan Byk, in possesso di uno stile peculiare che si ispirava all'arte barocca del diciassettesimo secolo, ma contemporaneamente traeva nuova linfa dalle suggestioni surrealiste del Novecento. Un suo vezzo era retrodatare di trecento anni le sue opere, su cui spesso per giunta scarabocchiava appunti. La sua ambizione era di "creare un mondo che fosse indipendente dalla nozione corrente di umanità".
Un'arte quella di Franciszek Starowieyski estremante intrigante e talvolta disturbante, che lo configura come il maggiore cantore dell'irrazionale tra i creatori di locandine cinematografiche: "voglio raggiungere una Terza Dimensione attraverso gli stati d'animo spirituali delle mie immagini".


Lokis di Janusz Majewski (1970)

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