02/09/08

Canicola

Canicola
di Ulrich Seidl
(2001 Austria 121')

L'Austria infelix di "Canicola", sgradevole e prezioso esordio nel lungometraggio di Seidl, disturbante e non mite, è un universo in cui le "figure" hanno la pesantezza di corpi sfatti, appendici informi, molli, rugose di una mente e di psicologie straziate da qualche sordo dolore o da qualche disfunzione e il "paesaggio" é un vuoto riempito da luoghi di transito come le superstrade,le villette a schiera, i posteggi degli ipermercati, i peepshow, i locali per scambisti. Una serie di quadri in cui individui/monadi, solitari o aggrovigliati in amplessi statici e crudeli, si fanno guardare dal regista. Ulrich Seidl é un documentarista e il suo sguardo é abituato a sezionare, ad afferrare, a registrare, ad aggredire l'illusione del vero e del verosimile. I disperati rapporti di forza (splendidamente teorizzati da Fassbinder) non riguardano più l'amore, ma il disamore, non più il sesso, ma la carne anonima. La paura non mangia più l'anima, becchetta il corpo. Attendo con fiducia che distribuiscano "Import/Export", nuovo film di Seidl, sono un illuso?

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