21/08/08

Ray Harryhausen

Ray Harryhausen

La mia passione per il cinema ha un'origine: era il 1981 e mi portarono a vedere il film "Scontro di Titani", rimasi senza parole e non per Ursula Andress o Laurence Olivier, ma per la Medusa e il Kraken...nei successivi tre/quattro anni rividi il film altre 11 volte rincorrendolo al cinema e in TV, impresa non da poco visto che eravamo in epoca pre-VHS...nel 1983 vidi in sala "Blade Runner" e il sottilmente erotico "I paladini" e da allora sono permeato incurabilmente dalla magnifica ossessione, ma questa è un'altra storia...Scontro di Titani mi colpì veramente profondamente e solo successivamente scoprì l'autore delle affascinanti e sconvolgenti creature animate in stop-motion del film: Ray Harryhausen. Per stop-motion, per chi non lo sapesse, si intende una tecnica di animazione tridimensionale creata mediante la manipolazione di pupazzi e modellini inanimati, dei quali si riprende progressivamente ogni singola posizione, creando in questo modo l'illusione del movimento. Nato nel 1920 e tuttora vivente (che si aspetta a fare una retrospettiva completa?), Harryhausen è uno dei geni assoluti che ha avuto il cinema fantastico e le sue creature, volenti o nolenti, hanno inciso indelebilmente il nostro immaginario. Insieme al suo maestro e ispiratore Willis O'Brien, autore degli effetti speciali del "King Kong" del 1933, Harryhausen è stato uno dei più grandi animatori che hanno utilizzato la tecnica stop-motion, da lui battezzata "kinetic sculpture" e animata in "dynamation". All'inizio della sua carriera Ray si getta anima e corpo in un mastodontico progetto, dal titolo "Evolution", incentrato sul mondo preistorico e l'origine delle specie. Grazie alle sue realizzazioni per quest'opera incompiuta, viene assoldato da George Pal per contribuire alla realizzazione del serial "Puppettoons". In seguito si arruola in guerra nella "Army Motion Picture Unit", sotto la direzione di Frank Capra, dove può affinare la tecnica cinematografica. Nel 1949 arriva la grande occasione di collaborare con il suo maestro O'Brien (si erano conosciuti grazie a sua nipote che era compagna di classe di Ray) alla realizzazione de "Il re dell'Africa" di E.B. Schoedsack, di cui cura personalmente l'85% degli effetti speciali, tra i quali merita di essere ricordata una notevole sequenza di lotta tra il gigantesco gorilla e i cowboys. Per il film O'Brien vince l'Oscar. Ray collabora poi con O'Brien per il film "Valley of Mist", che non verrà però portato a termine per problemi produttivi. Negli anni Cinquanta inizia una straordinaria collaborazione con il produttore Charles H.Schneer (tredici film insieme), che lo porta a realizzare in stop-motion creature fantastiche pressoché perfette (le vediamo nel filmato in fondo al post), con la straordinaria capacità di fare interagire realisticamente i suoi mostri con i personaggi in carne e ossa, riuscendo così a dare vita alle nostre fantasie archetipiche.

I film in questione sono "Il risveglio del dinosauro" di Eugène Lourié (1953) basato su un racconto dell'amico Ray Bradbury, "Il mostro dei mari" di Robert Gordon (1955), "La terra contro i dischi volanti" di Fred F. Sears (1956), "A 30 milioni di Km dalla terra" di Nathan Juran (1957) con la lotta tra il mostro e un elefante, "Il settimo viaggio di Sinbad" sempre di Juran (1958), "I viaggi di Gulliver" di Jack Sher (1960), "L'isola misteriosa" di Cy Endfield (1961) e successivamente "Gli Argonauti" di Don Chaffey (1963) con la psicotronica battaglia tra gli attori e un gruppo di scheletri (oltre quattro mesi di lavoro per realizzarla). Non dimentichiamoci poi che "Il Risveglio del Dinosauro" è il film che ha portato Ishiro Honda e Tomouki Tanaka a realizzare niente meno che "Godzilla" (1954), grazie al finanziamento degli studi TOHO in Giappone. Successivamente Harryhausen si dedica a "Base Luna chiama Terra" di Nathan Juran (1964), film ispirato ad un romanzo di H.G. Wells. Poi collabora con la mitica Hammer, realizzando i dinosauri per "Un milione di anni fa" di Don Chaffey (1966) e va detto che gli spettatori rimangono più impressionati dalle creature di Ray, che dal corpo mozzafiato di Raquel Welch. I dinosauri sono la sua ossessione e per questo firma anche quelli di "La vendetta dei Gwangi" di Jim O'Connolly (1969), che era in realtà un suo progetto personale in cantiere da svariati anni.
Negli anni Settanta torna a creare personaggi per film mitologici come "Il viaggio fantastico di Sinbad" (1974) (con la dea Kali a 6 braccia e tante altre incredibili creature) e "Sinbad e l'occhio della tigre" (1977). I tempi e il pubblico stanno cambiando e viene il momento di congedarsi, ma bisogna farlo lasciando una traccia e il suo ultimo film "Scontro di Titani", grazie alle sue fantastiche invenzioni, ci riesce sicuramente. Nel 1992, finalmente, gli viene assegnato un Oscar alla carriera. Nel 2006 viene pubblicato l'imperdibile libro "The Art of Ray Harryhausen".

"Fai apparire quello che senza di te forse non sarebbe mai stato visto" (Robert Bresson)

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