24/04/08

Raymond Bertrand

Raymond Bertrand - Scaglie di Sesso Alieno

"Il giardino dei sentieri che si biforcano è un'immagine incompleta, ma non falsa, dell'universo quale lo concepiva Ts'ui Pen. A differenza di Newton e Schopenhauer...non credeva in un tempo uniforme, assoluto. Credeva in infinite serie di tempo, in una rete crescente e vertiginosa di tempi divergenti, convergenti e paralleli. Questa trama di tempi che s'accostano, si biforcano, si tagliano o si ignorano per secoli, comprende tutte le possibilità. Nella maggior parte di questi tempi noi non esistiamo; in alcuni esisti tu e io no; in altri io, e non tu; in altri entrambi"...in una fessura di questi contorcimenti temporo-dimensionali si è probabilmente dissolto Raymond Bertrand, notevole artista visionario, attivo negli anni Sessanta come illustratore della rivista francese "Planète" e autore tra l'altro della copertina di OZ numero 28 (maggio 1970), sconquassante giornale underground inglese, che subì il più lungo processo per oscenità che la storia ricordi.
I surreali pianeti di Bertrand sono solitamente popolati di corpi alieni mutanti di sesso femminile, frutto di spiazzanti metamorfosi tra esseri umani, forme vegetali (quali foglie, funghi e muschi) ed esapodi. Le ammalianti aliene sono spesso impegnate in enigmatici amplessi, immerse in un mondo viscoso, grondante carnali ossessioni e perversioni fatte di corpi frammisti ad avvolgenti forme vegetali.

I libri dei suoi lavori, prodotti nei primi anni Settanta da Eric Losfeld, che letteralmente materializzano le folgoranti visioni degli scritti di William Burroughs, sono da svariati anni fuori catalogo e nessun editore pensa ad una doverosa ristampa. Forse è per questo totale disinteresse e incomprensione nei suoi confronti che Raymond Betrand ha preferito abbandonare il nostro opaco mondo, probabilmente attraverso un'invisibile fenditura spazio-temporale...di lui e della sua arte infatti non si sa più nulla da decine d'anni...probabilmente ha felicemente raggiunto i suoi insoliti mondi ed è là che sorride, adeguatamente apprezzato, al centro del giardino dei sentieri che si biforcano.

(citazione iniziale da Jorge Luis Borges)

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