05/04/08

Blast of Silence

Blast of Silence - Cronaca di un assassinio
di Allen Baron (1961 USA 77’)
con Allen Baron, Molly McCarthy, Larry Tucker, Peter H. Clune.

L'orfano Frank "Baby Boy" Bono è un abile killer di professione: mandato, sotto Natale, dai suoi committenti a New York per uccidere il temibile capo di una banda di gangsters. Frank, per eseguire il lavoro, acquista da un viscido ricettatore, l'obeso Ralph, una pistola con silenziatore, con cui successivamente eliminerà il medesimo perchè a causa di un incontro casuale col medesimo in un night viene messa in pericolo la sua identità segreta...ma le sue sicurezze stanno venendo meno e il buco nero rappresentato da una vita fondata su solitudine e vicoli ciechi si sta inesorabilmente rivelando alla sua sopita coscienza. La crisi esistenziale conseguente è profonda e lacerante, tanto da arrivare ad incrinare la sua solitamente impeccabile professionalità. Da una voce narrante fuori campo (quella di Lionel Stander, sessantenne, forse il padre che Frankie non ha mai avuto) veniamo resi partecipi del tormentato flusso di coscienza emotivo del protagonista, le cui precedentemente inossidabili certezze traballano quando incontra la sorella di un ex-compagno di scuola, sua mai dimenticata vecchia fiamma. Corroso dai dubbi il killer tenta così di cancellare telefonicamente la sua missione, per poi rendersi conto dell'errore e ripensarci. L'ormai stanco e depresso Frankie prepara comunque l'assassinio con l'abituale meticolosità e riuscirà ugualmente a portare a termine il sofferto contratto, col pensiero di ritirarsi a nuova vita con l'aiuto dei loschi guadagni, ma un destino beffardo lo aspetta dietro l'angolo...
Folgorante noir, diretto con pochi mezzi, ma anche interpretato e sceneggiato da Allen Baron, all'epoca considerato l'enfant prodige del cinema indipendente americano, poi per un destino beffardo (analogo a quello del protagonista del film) scomparso dal circuito del cinema in sala e letteralmente sprecato nella regia di una moltitudine di inutili episodi di modeste serie televisive. "Blast of silence" è un intenso noir esistenzialista, sospeso tra il classicismo e l'avanguardia, dotato di una fotografia in bianco e nero affascinante e numerose sequenze memorabili, che riesce ad afferrare l'anima misteriosa ed oscura della giungla di New York, rappresentando i bassifondi della metropoli nei suoi recessi più sconosciuti ed inesplorati (all'epoca) dal mondo in celluloide.
Il film, visionario e ammaliante, accompagnato da una ricercata colonna sonora jazz, si è creato nel tempo un notevole seguito tra i dedali dell’universo B-movie, influenzando sottilmente le opere di autori imprescindibili, quali Martin Scorsese, Abel Ferrara e Jean Pierre Melville tra gli altri.
Allen Baron, dopo un'opera così sofisticata, aveva davanti a sé una mirabolante carriera, ma i mille rivoli imperscrutabili della sorte hanno fatto sì che ciò non sia accaduto e che anche questo suo primo film risulti di estremamente difficile reperibilità. Perché? Non è dato sapere, anche perchè come dice il suo protagonista: "la vita è misteriosa"...
Racconta Baron in un'intervista di D'Agnolo Vallan: "Il mio film, finito nel 1959, non è stato distribuito fino al 1961. In un certo senso, io e Cassavetes, che conoscevo abbastanza bene, abbiamo iniziato il cinema indipendente degli anni '60, anche se qualcuno era già attivo durante la decade precedente, come Morris Engel. Non è che ci fosse un movimento, anche se c'erano in giro molti che poi sono diventati famosi. Ci vedevamo tutti in un ristorante irlandese, sull'Ottava Avenue tra la Quarantaquattresima e la Quarantacinquesima Strada. C'erano Peter Bogdanovich, Tennessee Williams, Steve McQueen, Paul Newman, Henry Jaglom, che mi ricorda sempre come sia stato proprio io a incoraggiarlo sulla strada del cinema contro il parere della sua ricca famiglia. L'Actor's Studio era dietro l'angolo...si stava alzati a parlare fino alla mattina. Non credo che ci sia più niente di simile..."

"Blast of Silence is my favourite New York city movie" (Martin Scorsese)

"I gangsters e gli artisti sono uguali agli occhi delle masse: sono ammirati, adorati, ma c'è chi si dà un gran da fare per distruggerli"
(Stanley Kubrick)

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