26/10/07

No body is perfect

No body is perfect
di Raphael Sibilla
(2006 FRA 80’)

Ufo di celluloide, costato sette anni di lavorazione al regista, spesi in gran parte per intrufolarsi in vari club e case private, in ogni parte del mondo, dal Brasile agli Stati Uniti, dall’Olanda al Giappone. Il regista franco-svizzero Raphaël Sibilla in questo documentario/reportage raccoglie esperienze di vita inusuali, narra storie di chi usa il proprio corpo per sperimentare nuove emozioni, alla ricerca di quell’intimo e ambiguo legame che intercorre fra il dolore e il piacere, fra l’amore e la morte.
Il corpo umano, elemento estremo di sperimentazione e di mutazione, viene rimodellato, modificato, impiantato e scarnificato in un mondo oscuro che cerca attraverso delle evoluzioni/involuzioni di creare delle nuove strutture materiche prive di ogni discernimento e falsi pudori. L’occhio del regista riprende il tutto in maniera impersonale, riuscendo miracolosamente a non scadere nel cattivo gusto, e riesce a rendere il senso profondo di modalità di vita assolutamente peculiari. L’interrogativo del film è sul concetto stesso di perversione all’alba del Nuovo Millennio, e viene alzato il tiro ad ogni segmento raccontato, fino ad arrivare al limite del non filmabile.
L’argomento suddetto è il grande rimosso della società contemporanea. In televisione, negli pseudo-telegiornali attuali si flirta continuamente con queste tematiche per titillare la morbosa curiosità del pubblico consumatore, ma con ben altra moralità di sguardo.
Il film, va detto, in alcune sue parti turba non poco e si rivolge ad un pubblico adulto mentalmente tollerante, in altre parti decade divenendo assimilabile ad un peep show di terza categoria, in altre (come la festa londinese) svela immagini cinematografiche stupefacenti.
La psiche umana è di una complessità inconcepibile, questo film cerca di indagarne gli anfratti più reconditi, in alcuni casi riuscendo egregiamente nell’arduo compito.

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