31/10/07

La notte dei morti viventi

La notte dei morti viventi
di George A. Romero
(1968 USA 96')
con Duane Jones, Judith O'Dea, Russell Streiner, Karl Hardman, Keith Wayne, Judith Ridley

Ad Halloween è immancabile...claustrofobica opera prima di George Romero, newyorchese del 1940, realizzata insieme ad un gruppo di cineasti di Pittsburgh durante alcuni week end trascorsi insieme. Il film fu finanziato dalla sua compagnia di produzione, la Latent Image, della quale facevano anche parte lo sceneggiatore John Russo e Russel Streiner, che nel film ha una piccola parte.
Liberamente ispirato al racconto "Io sono leggenda" di Richard Matheson, però l'idea per il film venne a Romero vedendo in TV "L'ultimo uomo sulla terra" del nostro Ubaldo Ragona (tratto dal medesimo stupendo racconto) nel quale si prospettava una mutazione del genere umano in vampiri (piccolo gioiello del 1963, il suddetto, con Vincent Price).
"The Night of the leaving dead" partì in sordina nell'interesse del pubblico e della critica (troppo in anticipo sui tempi) poi la fama del film è cresciuta continuamente negli anni e da cult movie è poi divenuto un classico, una delle pietre miliari del cinema horror contemporaneo. Girato in bianco e nero per risparmiare sul costo della pellicola il film riesce a sfruttare al meglio la povertà di risorse, raggiungendo una mirabile intensità narrativa accompagnata da un inquietante clima veramente allucinato, la fusione di tensione ed ironia è perfetta, la paura e il sarcasmo verso la profonda provincia americana vanno a braccetto.
Un'opera visionaria, lucida e disperata, in cui Romero reinventa la figura dello zombie: le sue creature sono molto diverse dalla tipologia classica dello zombie haitiano (al cinema si ricordano "White Zombie" del 1932 con Bela Lugosi, "The Walking Dead" del 1933 con Boris Karloff e "I walked with a zombie" del 1943 di Jacques Tourneur) e, soprattutto, non passa loro neanche per la testa di lavorare per i padroni vivi...i padroni vivi se li mangiano...
Citiamo tra gli attori l'eccezionale Judith O'Dea, catatonica per tutto il film, "in grado di rappresentare il congelamento solenne di una posa". Il commento musicale, sempre per mancanza di fondi, venne preso da certi film di fantascienza degli anni Cinquanta. Autentico colpo di genio il finale senza speranza, la degna conclusione di un film che non sbaglia un colpo: da notare l'anticonformismo della pellicola (la parte principale spettò ad un attore nero, eroe del film) e la sua surreale crudeltà (esempio la bambina zombizzata che uccide e divora la madre).
Romero con questo film e i due successivi "Zombie" e "Il giorno degli zombie", dove la metafora politica è ulteriormente esplicitata, viene a ragione considerato il profeta dell'angoscia moderna...ha inventato una nuova leggenda, dei nuovi mostri...ha dato vita alla morte!
Il film inoltre è di dominio pubblico, in quanto il regista e i produttori non hanno rinnovato il copyright. Proprio per questo è possibile vederlo e scaricarlo un po’ ovunque nel web.

"Quando non ci sarà più posto all'Inferno, i morti cammineranno sulla Terra e si nutriranno dei vivi"

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