27/10/07

Bunuel

...mi sentivo attirato da una certa idea di rivoluzione.
I surrealisti, che non si consideravano terroristi né attivisti armati, lottavano contro una società che detestavano usando come arma principale lo scandalo. Contro le disuguaglianze sociali, lo sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo, l’influenza abbruttente della religione, il militarismo rozzo e colonialista, considerarono a lungo lo scandalo come il rivelatore onnipotente, capace di mettere a nudo le molle segrete e odiose del sistema da abbattere...La maggior parte di quei rivoluzionari erano figli di papà, o meglio rampolli di buona famiglia. Borghesi che si ribellavano alla borghesia.
Ne sono un esempio. A tutto questo bisogna aggiungere, in me, un certo istinto negativo, distruttivo, che ho sempre sentito più forte di qualsiasi impulso creatore.
L’idea di incendiare un museo, per esempio, mi ha sempre allettato più dell’apertura di un centro culturale o dell’inaugurazione di un ospedale. Non c’è confronto.
(Luis Bunuel)

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